I
Monti sono maestri muti e fanno discepoli silenziosi” (Jw. Goethe)
“Ogni cima
che raggiungi, non è altro che una tappa intermedia” (Seneca)
“A mete
eccelse per anguste vie” (Victor Hugo)
Qualunque paesaggio è uno
stato d’animo. (Dante)
Le montagne non
sono l’assoluto, ma lo suggeriscono. (Samivel)
Quanto
più ci innalziamo, tanto più sembriamo piccoli a chi non sà volare. (Friedrik
Nietzsche)
“Sempre più
desideroso di scalare i monti, guardare le punte più ardite, provare
quella gioia pura che solo in montagna si ha”
(Beato
Pier
Giorgio Frassati).
Nei grandi
spazi della montagna, nei suoi alti silenzi, l’uomo non distratto può
cogliere il senso della sua piccolezza e la dimensione infinita della sua
anima. (Anonimo)
“Io credetti
e credo la lotta con l’alpe, utile come il lavoro, nobile come un’arte,
bella come una fede” (Guido Rey)
Stare al mondo
può essere caro, ma è incluso nel prezzo, un viaggio intorno al sole
gratis, ogni anno… (Brilliant)
“La montagna
ci fa spesso comprendere come la nostra umanità dolorante si purifichi e
si esalti soffrendo” (G.Mazzotti)
“In poche
parti del creato si rivela tanto spendidamente quanto nell’alta
montagna, la potenza, la maestà, la bellezza di Dio” (Pio XI)
Il segreto
forse và nel ridere, piangere e respirare. (Ghidoni Roberto)
Tutte
le nostre esperienze, sono l’effetto esteriore, del nostro dialogo
interiore.. (Freud)
«Nei
grandi spazi della montagna, nei suoi alti silenzi,
L’uomo
non distratto può cogliere il senso della sua piccolezza
e
la dimensione infinita della sua anima». (Anonimo)
Ogni
uomo ha il suo Everest da raggiungere, ma
non basta sognarlo per raggiungerlo….
per
questo vi auguro di trovare la forza e la motivazione per mettersi in
cammino…. (Simone Moro 6-12-2005)
Chi sale più
in lato di quanto deve, cade più in basso di quanto crede… (Anonimo)
Chi
più alto sale, più lontano vede; chi più lontano vede, più a lungo
sogna. (Bonaiti)
Lascia che la pace della natura entri in te, come i raggi del sole
penetrano le fronde degli alberi. Lascia che i venti ti soffino dentro la
loro freschezza e che i temporali ti carichino della loro energia, allora
le tue preoccupazioni cadranno come foglie in autunno
(John Muir)
Il
fascino delle montagne è dato dal fatto che sono belle.....grandi.....e
pericolose.....
(Reinold Messner)
Durante
un’ascensione di un paio d’ore, si possono sperimentare sensazioni che
in altre condizioni non si proverebbero forse in un’intera settimana. I
sensi sono totalmente all’erta, si sente, si odora, si respira ogni
cosa, e ci si sente vivi come non mai.
(Jochen Hemmleb da "Le ombre dell'Everest")
Saliranno
con ali come aquile. Correranno e non si affaticheranno;
cammineranno e non si stancheranno. Isaia, 40:31
I
momenti cupi e tristi nella vita sono molti. Assapora quelli felici e
fanne tesoro.
(Da il libro di vetta del Pizzo Leone, Alto Verbano)
La
montagna è una febbre che ti prende da giovane e ti resta dentro, anche
se il mondo va cambiando intorno a te, anche se i muscoli un giorno dicono
basta e la famiglia reclama i tuoi spazi, e forse altre ragioni di vita
meno egoistiche e più nobili vengono a sovrapporsi nel corso del tempo.
Nonostante tutto alpinisti si resta, e da alpinisti, fino all’ultimo, si
continua ad osservare le montagne con sguardo obliquo, cercando vie di
salita, vagliando i colori e la grana della roccia, soppesando le
condizioni del ghiaccio nell’algida luce di un’alba o nel riverbero di
un tramonto. Perfino alla morte di un compagno, anche dopo una ragionevole
scelta di abbandono dettata dal buon senso o dalla necessità, il cuore
resta imprigionato nella passione originaria, esclusiva, come un amore
dell’adolescenza mai del tutto consumato, un dolce rimpianto che fa male
fino alla fine. L’attaccamento alle pareti non si misura con gli anni e
forse nemmeno con l’azione. Si misura con la passione. Questo è il
fantastico, enigmatico, umanamente folle e follemente umano fascino della
montagna, dove non ha senso ciò che si vede, ma solo quello che non si
vede. Quella fiammella che gli alpinisti si portano dentro cercando di non
scottarsi troppo.
(da "Quota 283" testi di Enrico Capanni e Giuseppe Caderna)